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«Sulla periodizzazione, le scansioni, le geografie del movimento cattolico non mancano studi e ricostruzioni così come sulle storie delle Chiese nazionali e locali. Ciò che ora ci pare più urgente è accompagnare la lettura di questo bel libro sulla storia del movimento cattolico trentino con alcune considerazioni che possono riguardare anche il suo futuro. Il più atroce tradimento di una storia tormentata e gloriosa quale quella che quel movimento ha costruito dalla Rivoluzione francese in poi sarebbe quello di non riconoscere il significato dinamico del termine movimento, il quale, per quanto ostacolato da rivoluzioni, restaurazioni, secolarizzazioni, quando affronta fenomeni giganteschi come il fatto religioso, lo sviluppo del capitalismo e il futuro della democrazia non può essere semplicemente liquidato con la parola «fine» perché, come un treno in corsa, il suo rallentare non coinciderà mai con il suo arrestarsi. D'altra parte, sarebbe per lo meno strano cercare di celebrare la fine di un glorioso capitolo di storia europea che ha visto impegnato gran parte del laicato cattolico proprio mentre il magistero della Chiesa mostra di rimanere uno dei pochi riferimenti a livello mondiale per le coscienze di buona volontà e, soprattutto, la cattedra più importante per la costruzione di un progetto civile e sociale innovativo capace di non farsi sommergere dagli egoismi» (Giuseppe Tognon, Introduzione).