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Nel corso del suo lungo itinerario filosofico Paul Ricoeur ha condotto un lavoro fenomenologico-ermeneutico che gli ha permesso di evidenziare il potere del linguaggio poetico di rivelare sempre nuove dimensioni dell'essere e, in modo particolare, dell'essere del Sé. Egli ha criticato la concezione dominante nella storia del pensiero occidentale che considera il linguaggio come un mezzo di rappresentazione e di descrizione della realtà. Alla luce di questa critica, Vereno Brugiatelli fa emergere dai testi ricoeuriani che il linguaggio poetico, considerato nell'ambito del circolo ermeneutico di carattere ontologico, stabilisce altre modalità di relazionare il linguaggio al reale mediante la sospensione della modalità diretta stabilita dal linguaggio rappresentativo e descrittivo.