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In un contesto così precario quale fu quello della Calabria di fine '800 e inizi '900, la figura di madre Giuditta assume una rilevanza particolare e la sua opera è senza dubbio pioneristica, oltre che coraggiosa, per una donna di quei tempi, come confermano le tante difficoltà che in tanti momenti dovette affrontare. Il suo contributo per l'emancipazione di tanti fanciulli, di tante giovani, di anziani da una vita di sofferenze e di emarginazione è tanto più significativo se si considerano i tempi in cui si svolse la sua opera, se si tiene conto, oltre che delle condizioni materiali, anche del tipo di mentalità, segnata da rigide distinzioni di genere, di ruoli, di ceti, con cui dovette confrontarsi. Il suo impegno fattivo, sorretto da una persistente fede interiore, ha rappresentato un contributo reale - più significativo di tanti proclami e discorsi generali - per l'emancipazione di molte realtà." (dall'introduzione di Anna Caroleo)