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Molti dei saggi presenti nel primo tomo di questo terzo volume dedicato agli scavi di Antinoupolis erano già pronti da anni, e sarebbero stati destinati già al volume Antinoupolis II, se il timore di presentare un prodotto librario troppo grande non ci avesse allora trattenuti e obbligati a scelte dilatorie. Ci riferiamo in particolare ai contributi di J. Marchand e D. Pieri che ricostruiscono la tipologia di un'anfora tanto comune e diffusa quale la LRA 7, a quelli di M.C. Guidotti e F. Silvano sui tessuti, la ceramica, e una coppa di vetro dipinto, o di P. Castelluci sui frammenti sporadici delle pietre ornamentali, principalmente recuperati dalla basilica D2, nella zona sud della città, e di M. Borrini e P.P. Mariani, dove l'archeologia e l'antropologia forense contribuiscono all'identificazione dei resti dello scheletro dell'ormai celebre Teodosia, la cui sepoltura era stata individuata ed esaminata fin dal 1936 e poi finalmente riesumata nel febbraio 2012, così come l'edizione di un nuovo cospicuo gruppo di iscrizioni funerarie greche, alle quali non aveva fatto mancare la sua acribia il compianto G. Nachtergael. A queste necessarie posticipazioni questa volta abbiamo posto rimedio articolando il volume in due tomi, nel primo dei quali han trovato posto lo studio e l'edizione dei materiali classicamente archeologici, come ceramica, mortai litici, vetri, tessuti, terrecotte, scene dipinte, lasciando al secondo torno lo spazio per accogliere l'edizione, quasi sempre principe, di testi su supporti mobili quali papiri, ostraca, pergamene, cuoio, accomunati dalla certezza di un'unica provenienza ben documentata: la Necropoli Nord, luogo ormai storico per gli scavi che l'Istituto Papirologico «G. Vitelli» vi conduce in modo sistematico e continuo dalla metà degli anni Trenta del secolo scorso. Frammenti del classico dei classici, l'Iliade di Omero, si alternano alle prescrizioni magiche, agli amuleti, ai testi scolastici, che dal livello più elementare ci accompagnano ai più complicati trattati grammaticali, fino ad un eccezionale bifolio di un codice o quaderno contenente effemeridi astronomiche, utilizzate quasi certamente per la compilazione di oroscopi, o per un'attività genericamente divinatoria.