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Nel nostro tempo di crisi la politica economica pone due domande, fondamentali e doverose per gli economisti, spesso non formulate con la necessaria energia e che ottengono risposte in gran parte insufficienti. La prima è se la crisi abbia modificato l'indirizzo della politica economica, la seconda, conseguente, è se la modifica sia risultata efficace. Alla prima domanda gli autori del volume rispondono risalendo necessariamente ai cambiamenti dei paradigmi teorici iniziati negli anni Settanta del secolo scorso e che gradualmente hanno condotto all'abbandono definitivo dei tentativi di armonizzare la politica monetaria con quella fiscale. Ha prevalso la cosiddetta "controrivoluzione monetarista", che coerentemente ha contribuito alla riscoperta del "laissez faire", così come pensato nelle più estreme posizioni neoliberiste. Ne è conseguita un'epoca definita della "grande moderazione", caratterizzata da politiche economiche minimali, soprattutto dal lato fiscale. Per quanto riguarda la seconda domanda, gli autori evidenziano la tendenza a vivere in maniera illusoria il momento della grande armonia tra mercati reali e finanziari, illusione vissuta nel tempo che invece ha visto la situazione fiorente dei "trent'anni gloriosi" trasformarsi dapprima in boom e successivamente in crisi internazionale.