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Dalla Siria all'Iraq, dalla Palestina alla Libia: sul futuro di una delle aree più nevralgiche del mondo continuano a proiettarsi ombre inquietanti. Dai giovani delle 'Primavere arabe', con i loro sogni di libertà e giustizia, al 'califfo Ibrahim', con il suo esercito di tagliagole, l'autore ricostruisce un passaggio storico epocale e svela le responsabilità dell'Occidente nell'affermarsi di una nuova deriva fondamentalista. La stagione di speranza, cominciata a piazza Tahrir, non è sfiorita in un inverno integralista, nonostante il 'tradimento' dell'Europa e la delusione per il 'nuovo inizio' mai avviato nei rapporti tra Occidente e Islam, evocato dal presidente Obama. Per comprendere il presente, tuttavia, bisogna andare oltre la cronaca e la logica limitante degli instant book, e indagare le radici dei conflitti e le loro cause remote. E per questo che "Medio Oriente in fiamme", nel suo viaggio in Stati-nazione frantumati da guerre, si concentra sulle antiche istanze e sulle identità comunitarie etnico-religiose che, più della politica o di strategie strettamente militari, le hanno scatenate. Prefazione di Franco Rizzi.