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Lise Meitner amava la fisica al punto da non riuscire a immaginare la sua vita senza. Terza di otto figli, ebrea, studentessa volenterosa sin dalla tenera età, Lise manifesta da subito interesse per la matematica e la fisica, che coltiva da sola, a casa. Nella liberale Vienna di fine Ottocento, infatti, le porte di molte delle scuole superiori sono chiuse per le donne e quelle dell'università del tutto sbarrate. Malgrado ciò Lise Meitner riesce a farsi strada, e diventa una delle poche donne a conseguire un dottorato in Scienze presso l'Università di Vienna e la prima in assoluto ad avere una posizione presso la Facoltà di Fisica dell'Università di Berlino. Costretta a scappare dalla capitale del Reich dopo l'annessione dell'Austria alla Germania nel 1938, nonostante ben dodici candidature non ottiene mai il premio Nobel, neanche dopo la scoperta della fissione nucleare. Con uno stile romanzato, ma strettamente ancorato ai fatti storici, Pietro Greco tratteggia l'affascinante profilo di una donna che ha dato un contributo fondamentale alla conoscenza del nucleo atomico e ha aperto una breccia nel muro della discriminazione femminile nell'ambito delle scienze.