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Con il termine Razionalismo, Michael Oakeshott si riferiva alla moderna tendenza a elevare la teoria formale e astratta al di sopra della conoscenza pratica, le cui conseguenze hanno inoltre portato all'espansione dei pubblici poteri, che oggi non si limitano più a fissare una cornice di regole entro cui le persone possono provare a perseguire i propri obiettivi, ma si sostituiscono a esse. Come scrive Giovanni Giorgini nella sua introduzione, «al Razionalismo, alla sua fede nella verità e nella perfezione, Oakeshott oppone una visione scettica della conoscenza che fa da fondamento a una concezione liberale dello Stato nella quale ha un ruolo centrale la nozione di tradizione». Pubblicato per la prima volta nel 1962, "Razionalismo in politica e altri saggi" diede notorietà a Michael Oakeshott. Il suo pensiero, come questo libro dimostra, continua a rappresentare uno dei vaccini più efficaci contro l'"abuso della ragione" e le presunzioni del potere.