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Unitaria e diversa, sempre mossa verso un altrove, la natura, di cui siamo parte, evoca ogni migrazione. Nella raccolta poetica "Trasferimenti", polis, natura e poesia formano un'unica voce che restituisce le stesse fondazioni della nostra società: memoria, socialità, enigma, senso del sacro, bellezza. Parola dopo parola, spostandosi tra il nord Europa e il Mediterraneo, dall'interiorità di una relazione umana a un panorama vasto quanto il mondo, alla poesia è affidato uno spazio di indagine, creazione, osservazione per ripensare nozioni quali identità, casa, natura, appartenenza. Dal desiderio di una terra nuova, al desiderio erotico, ogni atto umano nasce nel distacco: sulla pagina la scienza del dolore di ogni separazione. Tra l'amante e l'amato, tra una terra natia e una terra nuova. - "Quello che non si dice volentieri di posizioni come quella di Viviana, che immagino expat per scelta anche felice, è che quelle geograficamente sghembe e instabili sono come gli ashtanga dello yoga: apparentemente impossibili all'inizio, appaganti dopo, quando i muscoli del corpo hanno imparato a muoversi in modi che pensavamo impraticabili. Infatti il libro di Viviana è pieno non solo di gioia, ma anche di appagamento dello spazio e di felicità del corpo". (dalla prefazione di Marilena Renda)