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Questo libro affronta il problema dell'identità culturale ed etnica degli italiani d'America tramite ricerche letterarie, filosofiche, storiche e di critica sociale. Peter Carravetta scava nella complessa matassa di un exodus storico - quando un quinto della popolazione italiana abbandonò il paese per altre destinazioni, tra il 1880 e il 1914 - e pone domande perturbanti: cosa resta dell'origine? Che ne è della memoria dell'emigrazione? Come viene rievocata, fuori dai soliti logori stereotipi, dagli scrittori di oggi? Chi determina chi siamo? Fin dove si può ancora rivendicare un'identità nazionale, o etnica, come tratto essenziale e non contingente? E quand'è che questa identità cessa di manifestare i propri tratti storici (anche nelle sue varie ricostruzioni) per essere frammentata e assorbita in una società virtuale post-identitaria, trans-nazionale? Nella seconda parte del libro, l'autore prende in esame e offre alla nostra conoscenza l'opera di numerosi scrittori e poeti italoamericani contemporanei, poco noti al pubblico italiano malgrado le notevoli qualità di ciascuno, e propone altresì un nuovo modello interpretativo - che definisce "critica topologica" - ad alcuni dei paradossi critici e culturali del complesso rapporto di oggi tra identità, storia e migrazione, passando dallo snodo cruciale della lingua letteraria. "Identità e oltre è un'opera particolarmente tempestiva, oggi che milioni di profughi, migranti ed esiliati abbandonano il concetto e la realtà falliti dello stato-nazione. Che ci ricorda che fa parte nella natura umana l'attraversare frontiere e confini, siano essi fisici, politici o culturali. Che cosa rimane dopo che l'identità è stata de-centrata, de-tronizzata, de-mistificata? Una antica verità: siamo tutti migranti e solo nell'abbracciare l'altro possiamo diventare integralmente umani. Un esito cruciale della critica e dell'impianto teorico di Carravetta, che parecchio contribuisce a rendere gli italiani e gli italoamericani più comprensibili gli uni agli altri". (Stanislao G. Pugliese) "Peter Carravetta traccia le coordinate dell'odierna condizione del migrante come risultante della globalizzazione dell'economia capitalista e dei tragici, interminabili dislocamenti geopolitici della popolazione umana. Questa sensibilità costituisce il fondamento morale e teorico su cui edificare una nuova consapevolezza, prospettiva favorevole per esplorare le sfide e le opportunità di una esperienza post-identitaria. Questa è una investigazione di prim'ordine ed espressione, al tempo stesso, di un pensiero italoamericano creativo". (Martino Marazzi)