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Entusiasta della vita, qualunque esperienza gli riservi, il prigioniero numero 151217 decide di accettare la realtà del campo di concentramento di Auschwitz così com'è, di viverla al meglio delle proprie capacità, così come viene. Il protagonista ha un grande dono che, nella più tragica delle situazioni, si rivela una preziosa risorsa: la magia, suo lasciapassare per la salvezza. Ma egli non è soltanto colui che salva la propria vita grazie alla sua arte: diventa l'uomo sensibile, empatico e profondo che si mette a disposizione dei propri compagni, strappandoli a un destino segnato. Il suo atteggiamento dignitoso, fatto di immensa generosità e altruismo, conquista anche i meno sensibili: molto uomo fin dall'inizio, senza paura di mostrare i suoi lati più deboli, la propria fragilità, "L'uomo-numero 151217" racconta nella neve perenne del campo una storia di umanità e redenzione.