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"Lascio la critica al lettore, alla persona che sfoglia per curiosità, e se qualcosa attira il suo sguardo, ha solo la scelta, o di continuare con noncuranza a sfogliare e leggersi tutto in cinque minuti, oppure decidere di acquistarselo per una tra le mille ragioni di questo mondo. Io da giovane usavo un'altra astuzia: me ne andavo in libreria con un quaderno e mi trascrivevo le poesie che non volevo scordare. Incontrai quasi sempre comprensione. Solo una volta fui cacciato via e fu quando mi misi di buona lena a copiarmi La nuvola in pantaloni di Maiakovsij, ventitré pagine, dal primo volume di quattro in cofanetto, della Casa editrice Editori Riuniti nel 1958. A questo punto, ritengo quasi inutile continuare a scrivere. Comunque, per quello che è contenuto all'interno del volume, mantengo solo un pensiero: ogni stretta di mano ravviva la vita. È questo è l'augurio che mi faccio per tutti coloro che mi avranno incontrato."