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Una storia famigliare dell'Italia postrisorgimentale di un Sud povero e contadino che ancora vive, alla fine dell'Ottocento, una realtà antica legata alla terra e fatta di leggende e di superstizioni. Il luogo è l'Alta Irpinia indigente e ricca di emigrazione. La famiglia è benestante perché non vive di agricoltura e gli avi sono attratti dalla cultura e dall'arte. La storia dei protagonisti si districa dal Sud al Nord, attraverso i discendenti e si intreccia, marginalmente, ma cogliendone i maggiori significati sociali, nel bene e nel male, con la storia d'Italia. Si attraversano le vicende politiche, da De Sanctis a Gentile, da Mussolini a Hitler, dalle guerre mondiali a quelle coloniali, ad altri momenti tragici come il terremoto/maremoto di Messina e Reggio Calabria. Si evidenzia la solidarietà e la forza degli italiani contraddistinti per la loro operosità ma anche per l'incapacità di affrancarsi da derive totalitariste. In qualche modo i componenti della famiglia sono coinvolti in questi momenti storici dove, a volte epicamente e a volte fortunosamente, incontrano, soccombendo o superando la dura realtà dei conflitti e delle tragedie umane.