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"Ricordo ancora oggi, a distanza di quasi trent'anni, le sensazioni che provai arrivando all'Annata. Non conoscevo questo territorio se non dalle descrizioni del mio caro e compianto amico Alessandro Nicolò, famoso ingegnere chimico nato a "le Bagnore", che, sebbene avesse girato il mondo per lungo e per largo, amava tornare nella sua terra e dedicarsi alla lettura e alla scrittura dei "lavori di penna", come soleva chiamare i suoi testi. Fu un'occasione di lavoro da svolgere per la "Coop Amiatina" a portarmi in questa parte della Toscana e fui subito incantata dal fascino della Montagna e dalle irresistibili sensazioni che offre a chi le si avvicina. Una natura incontaminata fatta di boschi e vallate, sorgenti e acque termali, monumenti e tradizioni che raccontano una storia secolare. Un inestimabile patrimonio naturale unito a una tradizione gastronomica che rispetta ancora il ciclo delle stagioni con i frutti della terra, particolarmente in autunno prodiga di doni che riempiono le tavole delle tante feste e sagre che perpetuano antichi rituali. In questo straordinario insieme di storia, tradizioni, cultura, l'Armata ha ben evidenziato una tipica identità gastronomica di civiltà contadina, la quale ha espresso nei secoli una cucina che può definirsi povera se si guarda all'origine e alla quantità dei prodotti impiegati, ma sicuramente ricca di fantasia nel modo di assemblarli per farne nascere piatti e sapori. Profusione di ortaggi, legumi, erbe, funghi..."