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"Il 16 luglio mi alzai con la convinzione che gli alleati ci avessero liberato, ancora non era così, ne ebbi la prova poco dopo, quando con mia sorella scendemmo a San Giuliano a fare provviste, il paese era in uno stato irriconoscibile, entro un raggio di un chilometro quadrato non vi era una casa intatta, la desolazione regnava sovrana, non vi erano tracce di tedeschi e né di inglesi, i quali erano fermi a uno o due chilometri di distanza, comunque tornammo fiduciosi al "Borro" consapevoli che la liberazione sarebbe stata imminente. La sera giunse una tristissima notizia, mio cugino Santi era stato colpito mortalmente a San Giuliano da una granata tedesca..."