Tab Article
La mostra organizzata al Santa Maria della Scala fa leva sulla grande capacità dell'artista di raccontare i nostri tempi attraverso lo strumento del fumetto e della vignetta, accompagnando i cambiamenti politico-sociali e narrandoli in forme sempre diverse. È straordinario, infatti, come un personaggio di finzione come "Bobo" riesca a raccontare della nostra storia recente molto più di tante cronache e analisi giornalistiche. La mostra è la narrazione magistrale di un pezzo della storia civile e politica d'Italia: una storia contornata di cambiamenti traumatici, paure, conflitti ma anche di grandi speranze. Sentimenti contrastanti narrati mirabilmente attraverso i personaggi nati dalla penna di Staino. L'ironia, il sarcasmo e l'iperbole sono gli strumenti che utilizza il fumettista per metterci davanti alle nostre contraddizioni, ai nostri errori: uno sguardo critico e talvolta spietato. Questa mostra ha un'altra importante caratteristica, quella di rivelare come si trasforma la produzione artistica nel momento in cui sopraggiunge una disabilità: il rapporto che si costruisce con le nuove tecnologie, gli strumenti che si trasformano e di conseguenza come cambia il prodotto artistico. Come ci racconta lo stesso Sergio Staino, la progressiva perdita della vista, non è stata per l'artista causa di abbandono della sua attività creativa, ma lo stimolo per sperimentare nuovi strumenti: l'avvio di una nuova e innovativa fase creativa ed espressiva.