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"Il Grande Evento richiedeva la valutazione delle fonti, la loro dimensione storica e la loro veridicità pur tenendo conto della complessa tradizione di questi testi nei secoli. E Matteo ci si è buttato a capofitto inseguendo le testimonianze che gli permettessero di conciliare i dati storici e le esigenze della fede, non senza criticare baldanzosamente il tradizionale scetticismo di un certo laicismo. Ne è nato così un testo 'naturalmente' polemico e battagliero, di un giovane ardito che non esiterà a difendersi dalle contestazioni. Come prenderanno gli specialisti le connessioni e le argomentazioni di Matteo? Vedremo. Se ci saranno critiche e contestazioni Matteo ne trarrà occasione per crescere, come fossero 'provvidenziali'. Il libro ha una sua compatta unità: quella di una 'proposta' densa, lanciata per quello che dice nel suo complesso, non nei singoli dettagli. Questo libro infatti apre un percorso. Non chiude una ricerca, personale e storica. Non è difficile pensare che tra dieci anni Matteo potrà riscriverlo, rimettendoci certamente maggiore maturità, personale e storica. Ma il problema, e la passione, saranno sempre quelli. Del fedele; del 'chiamato' che sente suo dovere di testimoniare e condividere la propria 'chiamata'." (Mario Ascheri)