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Giuda è rimasto nell'immaginario collettivo il traditore per eccellenza. Essere un Giuda è il massimo dell'offesa per chi compie un tradimento, che è la cosa peggiore che un uomo possa fare nei confronti di chi ha in lui fiducia. Oltre a quella di Matteo esistono molte altre versioni sulla morte del traditore di Gesù, e sul suo "ingaggio". Se ne parla negli Atti degli Apostoli, nella narrazione di Giuseppe d'Arimatea, nel Vangelo Arabo dell'Infanzia, in un vangelo apocrifo, nei frammenti di Papia di Gerapoli e infine nel Vangelo di Giuda, recentemente scoperto e reso di pubblico dominio. Qui l'Apostolo Giuda non viene visto come traditore, ma come chi, rispondendo ad una precisa richiesta di Gesù, si sacrifica consegnandolo ai suoi persecutori per fare in modo che, come era stato scritto nelle Sacre Scritture, avvenisse il sacrificio del Figlio di Dio fattosi uomo, consegnandosi poi lui stesso alla Storia come il più efferato dei Traditori, maledetto per sempre dalla cristianità. Non un sacrificio da poco, per tutt'e due!