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29 giugno 1944, i soldati tedeschi massacrano più di 200 civili nei paesi di Civitella, Cornia e San Pancrazio (Arezzo). Molte case vengono date alle fiamme, la devastazione è totale. Poco tempo dopo, iniziano le recriminazioni dei superstiti verso i partigiani della banda "Renzino", accusati di aver provocato la rappresaglia tedesca. Dopo quasi 70 anni di "memoria divisa", contrassegnata da aspre polemiche e reciproche accuse, basandosi su documenti italiani, inglesi, tedeschi e su testimonianze di vari protagonisti, questo libro ricostruisce gli accadimenti che portarono alla strage, intrecciando la memoria dell'eccidio con la biografia del comandante Renzino. Per la prima volta, una ricostruzione di quei tragici fatti trova il sostanziale assenso dei principali esponenti della parte partigiana e di quella dei familiari delle Vittime: la "memoria riunita".