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Katharine Hooker, scrittrice americana, nel primo scorcio del XX secolo, visita in solitaria il Sud della Toscana. Nel 1918 a New York, viene pubblicato il libro "Byways in Southern Tuscany". Ma del suo volume in Italia non se ne ha traccia fino a pochi anni fa, quando Valentino Fraticelli ne venne a conoscenza grazie ad una banalissima citazione e da una ricerca su Internet ne scoprì l'esistenza fisica in California, riuscendo ad acquistarne praticamente l'ultima copia rimasta. Negli anni appena precedenti la prima guerra mondiale, la Maremma era una terra quasi totalmente abbandonata da Dio e dagli uomini, ma qualche insolito viaggiatore la percorse e ne tracciò la storia. Carlo Alberto Nicolosi con "Il litorale maremmano", del 1910 e "La montagna maremmana", del 1912 e la nostra Katharine Hooker, una donna che da sola, a sessanta anni, nei primi del novecento percorre una terra agra e poco agibile, avvalendosi dei mezzi dell'epoca, cavalli, calessi ed i primi mezzi a motore anche pubblici: un viaggio in pieno stile anglosassone tardo romantico. Gustiamocelo questo "Città del tufo" con testo originale e traduzione a fronte, praticata rispettando quasi fedelmente l'originale, un po' vetusto, anche nella punteggiatura, a volte azzardata. Grazie a Katharine, come anche a Carlo Alberto Nicolosi abbiamo recuperato il sapore perduto di una terra ormai tanto diversa da allora.