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Con questo libro, Valentino Zeichen sperimenta un genere nuovo, interamente formato da sostanza e pensiero, dall'autore stesso definito "intelligente". Composto pensando ai cambi di colore della natura in autunno, a metafora di una condizione esistenziale, trae ispirazione dalla profondità di Karl Kraus, dall'eleganza di Oscar Wilde nonché dalla raffinata leggerezza di Ennio Flaiano: questi, infatti, sono i principali modelli di riferimento per la raccolta nonché maestri in generale nell'arte di scrivere aforismi, forma per eccellenza di "intelligenza organizzata". Zeichen qui, ragionando unicamente di ciò in cui crede, e di ciò che pensa, arriva a un concentrato di parole che appaiono rimescolate in base a una chimica sofisticata che coinvolge prima di tutto la lingua: spesso oscura, talvolta più limpida, sempre icastica. Il risultato è una sorta di autoritratto intellettuale in cui è esplicitato il punto di vista dell'autore su temi importanti e definitivi quali il tempo come inganno, la letteratura come ispirazione, l'inevitabile passaggio delle stagioni. Tante le citazioni presenti fra le pagine e tanta l'autoironia per un'opera caratterizzata più che mai da uno stile improntato alla concisione e all'arguzia. Con questo libro, Valentino Zeichen dà prova di grande eclettismo: accanto a testi brevi, composti in un periodo precedente, troviamo testi più lunghi e altri persino narrativi per uno straordinario compendio di poetica saggezza.