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Parigi, anni Cinquanta. Nella stanza dell'alberghetto dove ha preso alloggio, Christine Drummond, una giovane americana, rievoca gli eventi che l'hanno spinta a fuggire. Dopo aver rotto ogni rapporto con la madre, la ragazza ha accettato un posto da segretaria e dama di compagnia presso Miss Lesley Patterson, una facoltosa matrona afflitta da varie malattie immaginarie. Tra le due si è ben presto creato un legame morboso, basato sulla dipendenza reciproca, e Christine si è sentita usata dall'anziana donna che ha continuamente escogitato nuovi e subdoli modi per tiranneggiarla, arrivando a impedirle qualsiasi altro rapporto affettivo e a stroncare sul nascere la sua relazione con Gordon McNeal, l'autista di casa. Proprio Gordon ritroverà Christine, smarrita in una Parigi piovosa e ostile, e cercherà di convincerla a spezzare la gabbia che la tiene prigioniera e a scappare con lui. Più di un colpo di scena interverrà però a rimescolare le carte e solo alla fine la vicenda avrà il meritato epilogo. La perdita dell'innocenza, che coincide con il passaggio dall'adolescenza all'età adulta; l'idealismo dei sogni contrapposto alla ferocia di un mondo dominato dal denaro; le lusinghe e i pericoli dell'amore che, soprattutto per le donne, si rivela molto spesso una trappola insidiosa: in uno scenario per lei insolito, una Parigi conosciuta durante un viaggio in Europa, Dawn Powell ripercorre i temi a lei cari e ci dà un affresco graffiante della società moderna. Introduzione di Irene Bignardi.