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"Mi chiamo Katia G. e sono una che ce l'ha fatta: da semplice showgirl sono diventata la donna più ricca del paese. Per la carriera, non mi sono fermata davanti a nulla: superdotati, microdotati, egocentrici, botulino dipendenti, registi, attori, produttori e, naturalmente, politici. La politica è fondamentale se vuoi arrivare al top, se vuoi superare la massa di sgallettate che ti stanno attorno. Regola numero uno: darla via come un frisbee, ma solo alle persone giuste. Regola numero due: farlo finché sei giovane, altrimenti invece che un frisbee sarà un boomerang: ti tornerà sempre indietro." In un mondo popolato da direttori di casting e vallette televisive, tra talk show demenziali e reality, l'ascesa di Katia G., di politico in politico, è inarrestabile. Con un personaggio irriverente, sfrontato, profondamente scorretto, Alessandra Faiella porta alle estreme conseguenze i comportamenti involontariamente tipici di tante soubrette odierne e un tipo di femminilità in bilico tra consapevolezza e candore che, sempre più spesso, pone l'intelligenza (e la bellezza) al servizio di soldi e carriera. Katia G., astuta, scaltra, disponibile, è l'incarnazione perfetta di un modello che oscilla tra proto e post femminismo: vittima cosciente di un riscatto a metà tra emancipazione e mortificazione, il personaggio si esprime qui in chiave grottesca attraverso l'uso disinvolto di un corpo che si rivelerà vera e propria arma di annientamento nel finale a sorpresa.