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La preoccupazione per i poveri è un elemento centrale del cristianesimo. Tuttavia, il nostro modo di affrontare il problema della povertà non nasce dalla dottrina sociale cristiana ma dalla struttura umanitaria dominante dei nostri giorni: questo induce ad attuare strategie politiche ed economiche che si rivelano deleterie per qualsiasi reale prospettiva di aiuto, in quanto non toccano le esigenze concrete dell'essere umano. Oggi è quanto mai necessario un nuovo modo di pensare i poveri, cioè non come oggetti passivi, bensì come soggetti e protagonisti del proprio sviluppo, integrandoli in economie di mercato floride per l'accrescimento del bene comune. Prefazione di Michael Matheson Miller.