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Il saggio "Eugenetica e altri mali" di Gilbert Keith Chesterton del 1922 mantiene ancora oggi una freschezza sorprendente ed una lungimiranza sbalorditiva. Per comprendere maggiormente la portata straordinaria di questo incredibile capolavoro, si è ricostruita storicamente la letteratura scientifica ed il clima culturale di quell'epoca, anche attraverso l'analisi di altre opere significative dello scrittore londinese. Per rimarcare l'attualità di quella corrosiva e ironica denuncia si è immaginato un confronto teatrale liberamente tratto dal saggio del 1922. Col rischio eugenetico che anche la nostra epoca sta attraversando, la lettura di questo libro può essere uno strumento utile per avvertire del pericolo e immoralità di certa scienza, soprattutto in merito all'incessante e preoccupante sviluppo delle biotecnologie e della genetica. Il monito di Chesterton, nel suo impareggiabile stile sempre lucido e pungente, va raccolto e dibattuto all'esterno e assimilato all'interno della propria coscienza; ne va della nostra vita, della nostra qualità della vita.