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Raccolta in due parti di brevi poesie, attraverso le quali Marina Martinelli descrive il suo profondo desiderio di libertà, di fuga ma anche il suo amore per la vita, come nella poesia " Deserto" , presente nella prima parte del libro. L'immagine onnipresente è quella del tempo, un tempo ultraterreno, irraggiungibile agli occhi di una donna che cerca solo di conoscer se stessa; anche il mare e la spiaggia fungono da leitmotive in quasi tutte le composizioni: l'acqua marina, intatta e immobile come il tempo, la sabbia e il sole incandescente, metafora di un cuore ardente ma non corrisposto. A fare da scenografia c'è una Genova "stanca", fotografata nel grigiore della stazione ferroviaria di Brignole, nella perdizione dei vicoli stretti ma anche nella ridente Riviera. Una raccolta limpida, atta a mostrare le paure più inconsce dell'autrice, che poi sono quelle di ognuno di noi.