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Emilio Vedova e le opere giovanili presenti nella Collezione Alberto Della Ragione eseguite nel 1942 e dedicate a un libero esercizio di copia e rilettura di alcuni teleri di Tintoretto per la Scuola Grande di San Rocco a Venezia e altri dipinti noti della fine degli anni Cinquanta e inizio anni Sessanta. Quando Emilio Vedova scopre Tintoretto è una folgorazione. I "giganteschi ingorghi" del maestro rivivono nelle pennellate vorticose dei dipinti di Vedova e l'energia esistenziale già opera a livello di struttura, ridefinendo l'oggetto quadro, il fare pittura, oltre i limiti della tradizione figurativa e prospettica. La stessa passione accomuna anche Vedova e Carlo Ludovico Ragghianti, grazie al quale giunge in catalogo Plurimo 1962/63, n. 7, "Opposti" (1962-1963), opera donata alla città di Firenze nel 1966 per il costituendo Museo Internazionale d'Arte Contemporanea. In essa la passione civile e l'impegno politico convivono con le contaminazioni della cultura di protesta e della dimensione scenico-musicale.