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I personaggi di Ricognizione si sentono invariabilmente vuoti, soli, inutili, la sensazione dominante è di disgusto e nausea, le loro vite (di artisti) sono scandite dalla reiterazione dei gesti legati alla soddisfazione di bisogni fisiologici, in cui affiora una violenza elementare (mangiare è sempre addentare, succhiare). Percepiscono dolorosamente la propria incapacità di agire, pensare, scegliere. Convivono con disturbi comportamentali e alimentari. L'orizzonte della loro esperienza consiste di un insieme di oggetti, percezioni sensoriali, stati cognitivi e volizioni che la scrittura registra puntualmente, suggerendo l'aleatorietà dell'ordine in cui gli elementi dell'esperienza vengono rappresentati. Ambra, Fabio, Alessandro percepiscono il disagio di trovarsi immersi in una realtà che, come accade negli scatti di Mazzi fotografo, è punteggiata dall'affiorare di forme-limite non umane (soprattutto insetti) e di entità amorfe o deformi (masse gelatinose, ammassi, mucchi, etc...).