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Accadde qui in Europa, nel buio e lontano 2016. Un anno e mezzo dopo la pubblicazione di "Voci rimosse - I profughi di Eidomeni" la realtà inaccettabile della chiusura della rotta Balcanica si è riversata anche sulla soppressione della rotta Mediterranea e ha coinvolto direttamente pure il nostro Paese. La diffidenza verso chi fugge dai fautori del terrore ha continuato a crescere a dismisura, tramutandosi in odio e pregiudizio anche verso chi porta soccorso ed aiuti umanitari ai nuovi profughi del Duemila. Forse la carta e la penna non servono più a combattere il razzismo e l'ignoranza delle masse. La memoria scritta diventa sempre più concettuale e astratta: ora sarà uno scritto per il teatro a contrastare la violenza e il rancore verso chi non conosciamo, portando le voci rimosse dei profughi sul palcoscenico, in carne ed ossa, nuovi rinnegati pronti a reclamare sulla scena della Storia la loro dignità calpestata e a raccontarsi al pubblico. Al buio, in un teatro di prosa, i rinnegati rivivranno per noi un pezzo di storia attuale già rimossa con l'intento di risvegliare le anime assopite dal sonno della ragione.