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In questo capitolo Zapinette e lo zio Bric sono alle prese con usi e costumi orientali, tra famiglie povere che vivono in fatiscenti imbarcazioni sul fiume e spettacolari monumenti che lasciano col fiato sospeso. La grande ironia di Albert Russo non risparmia gli strani comportamenti dei turisti che viaggiano in crociera, ponendo in rilievo i difetti ora dei francesi, ora degli americani, mai perdonati dalla sferzante lingua della ragazzina che vive in Francia ma che è di origine anche un po' italiana e un po' americana. Come nei precedenti capitoli della saga, il tono della narrazione è estremamente irriverente, ma non mancano momenti di riflessione, con delle analisi sulle problematiche dei luoghi che l'arguta adolescente porrà all'attenzione del lettore.