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Pubblicato anonimo a Livorno nel 1764, "il fortunato libriccino" di Cesare Beccaria, "Dei delitti e delle pene", riscuote un immediato successo in tutta Europa per le sue proposte di riforme e di umanizzazione del sistema penale. In breve tempo, viene tradotto nelle principali lingue europee e non tarda ad influenzare la legislazione di molti paesi in tutto il mondo, dalla Russia agli Stati Uniti. Oggi, a distanza di 250 anni, Beccaria continua a essere un punto di riferimento nei dibattiti sulla legge penale, soprattutto per quanto riguarda la pena di morte, discussa nel più articolato e appassionato capitolo dei "Delitti". I saggi raccolti in questo volume cercano di attualizzare da vari punti di vista - dalla psicologia morale, alla giurisprudenza, alla storia dei movimenti intellettuali - il contributo di Beccaria al pensiero giuridico e politico di stampo riformatore o "illuministico".