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«Il massimalismo confusionario e verbirivoluzionario prospera (talvolta accanto ad un riformismo senza midollo che non ha certo nulla della grande dignità dell'insegnamento turatiano) e non di rado sale in cattedra per bollare come eretica ogni linea politica che non significhi tout court "abbattimento del regime capitalistico", "trasformazione radicale e globale delle strutture", da ottenersi attraverso una non meglio precisata "azione di massa" ed una non meno generica "lotta generale unitaria". Si tratta generalmente di un massimalismo di origine non operaia ma piccolo borghese; un sottoprodotto della lotta socialista, la cui tipica manifestazione consiste nella più totale sottovalutazione dei problemi dello stato e del potere reale...». Introduzione di Carlo Tognoli.