Tab Article
La protagonista e autrice di questa silloge di racconti decide di darsi il nome di Ederlezi sul volo che la porta in Brasile quando il suo iPod si blocca inavvertitamente sulla canzone popolare in lingua romaní arrangiata da Goran Bregovi? e intitolata appunto "Ederlezi". Il termine, che deriva probabilmente dalla parola turca Hidirellez, indica la rinascita della natura e il ritorno della primavera e in un certo senso la giovane donna rinasce a se stessa sospinta da un'energia che via via si autoalimenta ma che le appare indefinita, enigmatica. L'impatto con lo straordinario e variegato scenario naturale del nord est brasiliano la sospende in una dimensione liminale, dominata da percezioni e credenze: un confine tra il reale e il surreale. Un reale che supera se stesso nell'efferata concretezza della povertà e della criminalità della società brasiliana. Annota dialoghi, canzoni, modi di dire. Incontra donne, uomini, bambini che lasceranno un segno nella sua vita, per la loro peculiare capacità di cogliere l'epifania delle cose e del mondo. La vita insieme a loro, nel loro naturale rapporto con l'Altrove, induce il realismo crudo all'osmosi con un realismo magico rendendoli due aspetti complementari e inscindibili nella narrazione dell'autrice. La quale, alla fine del percorso, scoprirà che c'è qualcosa che non può più negare a se stessa, ritrovandosi sulla via del proprio destino.