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I racconti che compongono la silloge sono una sorta di epifanie allo specchio: i sei personaggi, ciascuno a modo suo e con una propria storia alle spalle, si ritrovano improvvisamente, e a volte inaspettatamente, a sperimentare una nuova percezione di se stessi che spesso sconvolge le loro vite. Uno specchio può diventare una macchina infernale, un caleidoscopio nel quale la vita precipita per rivelare la sua vuotezza, la sua inconsistenza; e nel quale le storie dei personaggi si rivelano nella loro essenza più drammatica. I sei racconti hanno una loro autonomia narrativa, ma si leggono al tempo stesso come capitoli di un'unica storia: quella di uomini davanti a uno specchio che improvvisamente li mette a nudo, spogliandoli della loro quotidianità. È lo stesso rischio che, davanti a questo libro-specchio, corre il lettore il quale, a ogni pagina, potrà incontrare inaspettatamente una parte di sé, un ricordo, una falsa dimenticanza, che la sua coscienza ha isolato come un virus da cui proteggersi, ma che lo specchio impietosamente gli restituisce.