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Uno sciame di immagini all'assalto della coscienza, un colare di sentimenti che frantuma l'essere e lo fa rinascere più vero, oltre l'esteriorità delle piccole cose quotidiane che preclude la via della felicità. Queste liriche sono un viaggio a ritroso, un riaffiorare di giovinezza quando la vita è lavoro e piena consapevolezza di sé. Novello Proust, il Poeta rievoca tutte le sue esistenze misteriose e parallele, tutti gli Io che sembrano svelare all'uomo il segreto dell'eternità. Ecco dunque un caleidoscopico fiorire di impressioni vive e mutevoli, sfavillante mantello di una nuova parola poetica alla ricerca dell'unità immutabile celata in ogni istante. Andata e ritorno si fa così parata di sogni, corteo di desideri notturni che si travestono da pensieri coscienti: ma dove sarà la sottile linea che separa il diurno dall'onirico? Inutile cercarla, il confine siamo noi e l'esistenza galleggia sul lago variopinto e indefinito della nostra anima come le Ninfee di Monet, eterea e ingannevole più dei vapori d'assenzio, in una Parigi che tesse le trame dell'arte di ieri e di oggi. Proprio dalla vita parigina dell'autore nasce il bilinguismo originario di questa raccolta di poesie: nessuna traduzione, ma genesi proteiforme e molteplice, perché l'assoluto possa contemplarsi allo stesso tempo straniero e gemello.