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Mare, steppa, praterie, deserti e savana sono i paesaggi che l'anima di Riccardo Rosario attraversa in un percorso di sofferta e malinconica scoperta di sé. Bussola sufficiente a segnare appena il prossimo passo, la parola poetica, libera da orpelli inutili, segue il pensiero nel suo tenue cullarsi di fronte ad assenze incolmabili: primi fra tutte, un amore che appare e scompare, e quello assoluto per la madre, brillante fantasma onnipresente, che riempie di senso il lieve margine di vita autentica che ancora è consentito all'uomo. Sopra ogni cosa, un destino beffardo e instancabile si fa forte di un bagaglio classico, il quale, con i suoi luoghi e dèi, può talvolta aprire luminosi squarci di salvezza.