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Siracusa, 397 a.C. L'anziana Klizia racconta al figlio Ippoloco le gesta del suo uomo, Nicone, un soldato ateniese costretto all'esilio. Rifattosi una vita in Sicilia, Nicone avrà finalmente l'opportunità di riscattare il proprio nome in occasione dell'assedio ateniese a Siracusa diventando il comandante dei cavalieri siracusani. Un destino parallelo e opposto a quello del suo più grande rivale: il cugino Blepiro, che nel frattempo è arrivato a capo della cavalleria di Atene. Sullo sfondo delle grandezze militari e delle miserie umane raccontate da Tucidide nella Guerra del Peloponneso si dipanano così il tenerissimo amore tra Klizia e Nicone e la doppia sete di vendetta che alberga ad Atene: quella di matrice politica, e quella della famiglia d'origine di Nicone.