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Così scrive Giuseppe Gorani nel XVIII secolo: "Di tutte le repubbliche mercantili, quella di Genova è la più invidiata, la più denigrata e la meno conosciuta". Soprattutto nella sua ultima parte l'affermazione è ancora valida oggi. Eppure conoscere la storia di Genova non riveste solo un interesse localistico, ma molto più ampio: non a caso Braudel ha definito la città "il sismografo ultrasensibile di ciò che accade nel Mondo". Emporium romano, Repubblica marinara, incontrastata Signora del Mare: la storia della Superba si snoda in una rete di commerci e battaglie, crociate e arditi intrallazzi che ne fanno una delle grandi potenze medievali del Mediterraneo; poi ecco la città della finanza, il "secolo d'oro" dei Genovesi, grandi banchieri e splendidi palazzi; il decollo ottocentesco come porto industriale infine, e l'evoluzione più recente in Polo siderurgico. Se tutti conoscono la magniloquente descrizione data dal Petrarca: "Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica Signora del Mare", pochi citano però le righe immediatamente successive: "La sua stessa potenza, come è già accaduto a molte città, le nuoce e le reca danno, perché offre materia alle contese e alle gelosie cittadine". Al poeta non era sfuggito come le difficoltà insite in un territorio serrato tra il mare e la montagna avessero finito per influire pesantemente sul carattere dei suoi abitanti. Genio degli affari e spirito di indipendenza: la storia di Genova è infatti quella dei Genovesi, popolo attento al portafoglio ma al tempo stesso indomito, dagli antichi Liguri alle rivalità medievali fra fazioni, passando per complotti e rivolte fino al grido di libertà del Balilla, quindi alle lotte operaie, e alla Resistenza. In questo libro l'autrice ha cercato non solo di rievocare in modo chiaro ed esaustivo i momenti salienti di questa millenaria storia, ma di dar voce anche a personaggi a prima vista secondari, a notai e anonimi poeti, e non ultimo alle donne, che raramente appaiono in prima persona nel volgersi ufficiale degli eventi ma che al pari degli uomini ne sono state partecipi. Città di mercanti e di cantautori, di eroi piccoli e grandi, splendide ville affrescate e buia umidità dei "caruggi": in queste pagine Genova rivive in una narrazione ricca di aneddoti e curiosità, che in tono lieve fa scoprire ai Genovesi come ai "foresti" quella che a detta dello storico contemporaneo Edoardo Grendi è "una città bellissima, ma che, per una ragione o per l'altra, non si scopre mai".