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Una storia vera, quella di Angelo Devoto, oggi ottantenne, che ci trasmette, attraverso queste pagine, un racconto denso di umanità, una storia d'altri tempi in cui le condizioni di vita riassumono i caratteri d'un periodo della nostra storia, racchiudendo in sé: fame, povertà e duri contrasti di classe e insieme vera solidarietà e sinceri affetti umani. Assaggia anche i metodi educativi del regime, il piccolo Angelo, quando, sorpreso a barattare la divisa da fascista con tre pesche, viene frustato senza pietà e scaricato come un sacco davanti a casa. Rimasto orfano di madre e abbandonato dal padre insieme ai fratelli, Angelo, a otto anni, vagava per le strade di Spezia chiedendo l'elemosina e dormendo nei portoni, sfuggendo cocciutamente ad ogni tentativo del mondo adulto di rinchiuderlo in orfanotrofi o tristi collegi. Il racconto si snoda tra varie vicissitudini, fino a che Angelo, costretto, si rifugia sui monti tra i partigiani; lì, operando e combattendo con loro, rimarrà fino alla Liberazione.