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Luigi Amedeo di Savoia fu l'unico membro della famiglia reale d'Italia, con la sola eccezione del figlio di Vittorio Emanuele - lo sfortunato principe Odone -, a risiedere nel palazzo di via Balbi con continuità, tanto da intestarsi in modo indelebile l'appartamento del primo piano nobile, quello che Carlo Alberto aveva destinato ai principi ereditari. Qui il duca abitò spesso nel corso della sua peraltro avventurosa vita di ufficiale di marina, sportivo, esploratore e uomo di mare. Il terzogenito del duca d'Aosta Amedeo, del resto, ebbe un rapporto d'elezione con Genova, il suo porto e i suoi cantieri navali. Come altri membri eccentrici di casa Savoia - oltre a Odone si deve ricordare almeno Carlo Felice - alla vita di corte Luigi di Savoia preferì Genova e le imprese disegnate dalle sue passioni e dalla sua indole più autentica. Appassionato di nautica, fece costruire nei cantieri di Voltri numerose sue imbarcazioni: tra le molte, la celebre Artica con la quale vinse la Coppa di Francia nel 1902. Nel 1906, già famoso per la spedizione al Polo Nord, reduce dalla seconda circumnavigazione del globo e dall'esplorazione del Ruwenzori...