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Nato da un sito industriale dismesso, memoria ormai dimenticata di una città neoindustriale di ormai due secoli e un millennio fa, il grattacielo Pirelli, capolavoro italiano sul tema dell'edificio alto concepito dalla formidabile forza creativa e innovativa di Gio Ponti e Pier Luigi Nervi, sembra oggi più giovane di quando, sessant'anni fa, fu posta la prima pietra. Simbolo industriale di una Milano capitale dello sviluppo economico postbellico il grattacielo è stato segno di riferimento della città dell'epoca. In seguito è diventato bene della comunità quale sede della Regione Lombardia ed è passato ad essere punto di riferimento di un intero territorio, quel territorio che dall'ultimo piano si ammira nelle belle giornate. All'inizio del nuovo millennio il terribile incidente aereo riporta l'edificio alla ribalta aprendo, assieme al lutto per l'evento, anche la riflessione sul suo futuro e sul suo "corpo" architettonico ferito. In breve tempo uno straordinario restauro del "moderno" ci ha consegnato una struttura architettonica bellissima ed in perfetta forma. In quello che è ora il piano del ricordo della terribile tragedia questa mostra racconta, attraverso la forza evocativa delle immagini e con ricchezza di materiali, una storia lunga sessant'anni ricca di spunti e riflessioni per un futuro che appare ancora lunghissimo per questa icona dell'architettura moderna mondiale.