Tab Article
L'esposizione si configura come una mostra-dossier, nata dalla collaborazione tra Palazzo Mazzetti di Asti e Università degli Studi di Torino. La situazione del patrimonio artistico astigiano del '600 riflette l'articolata fisionomia giurisdizionale dell'attuale Provincia di Asti, creata nel 1935, accorpando territori che nel XVII secolo erano amministrativamente parte dello Stato di Milano, sotto la Spagna, dell'antico ducato del Monferrato, oltre che del Piemonte sabaudo. È una stratificazione che si riflette sulla realtà figurativa, che appare eterogenea e ricca di arrivi "esterni". Accanto ad artisti locali sono presentate opere di provenienza extraregionale (è il caso del lucchese Pietro Paolini, o di Andrea Pozzo), strettamente connesse a particolari figure di committenti. Un particolare approfondimento è dedicato, in mostra e nel catalogo, alle opere lombarde e genovesi, censite nel corso della ricerca, e strettamente connesse alle vicende di storia politica e religiosa, nonché a ragioni di traffici commerciali, che hanno reso il territorio dell'attuale Provincia di Asti uno dei crocevia fondamentali per comprendere le interferenze tra Piemonte, Liguria e Lombardia.