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Il campo di concentramento: un universo capovolto, in cui tutte le regole abituali erano saltate, e dove l'arbitrio, la devastazione fisica e psicologica, si reggevano sul capovolgimento dell'ordine stabilito che tutti noi avevamo imparato a conoscere nel corso della nostra vita precedente. Con un messaggio di Giorgio Napolitano. Nel 2009 a Torino nella sua relazione di apertura al XV Congresso dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, Raimondo Ricci dice: "questo sarà probabilmente l'ultimo congresso in cui i partigiani veri possono essere ancora protagonisti e dare un contributo. Da qui la sua urgenza, la sensazione di non aver adempiuto fino in fondo al proprio compito, la necessità di dare, ancora una volta testimonianza, e non in nome del passato ma di un presente e un futuro che appaiono largamente oscuri. Ecco allora il senso vero di questo libro. Dare forza alle parole quando le forze del corpo sono sempre più ridotte. Lasciare traccia. E non per sé ma per chi ancora può agire".