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L'antica tecnica della ceroplastica, che ha avuto un ruolo di grande rilievo sia nell'arte che nello sviluppo delle scienze botaniche e della medicina, è stata, per più di uno studioso, spunto per una riflessione sulla definizione di arte in rapporto alla verosimiglianza della riproduzione del reale dal momento che, come sottolineato da Ernst Gombrich, "spesso ci mette a disagio col suo esorbitare dai limiti della rappresentazione simbolica", con una somiglianza per eccesso ottenuta attraverso procedure meccaniche. La cera permette una verosimiglianza che è inganno e meraviglia, e il virtuosismo della tecnica, la meraviglia dell'illusione, sono elementi che rimandano all'interesse e alla passione con la quale questo tipo di oggetti fu raccolto nelle Wunderkammern, a partire dalla più famosa e strabiliante, quella tardo cinquecentesca del duca Ferdinando, nel castello di Ambras, a quella dell'imperatore Rodolfo II, nel castello di Hradschin a Praga. Il catalogo di Sagep Editori ripercorre la storia e i protagonisti della ceroplastica, con particolare riferimento alla sua diffusione a Genova in età barocca e al suo utilizzo nel microcosmo presepiale.