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Attraverso la ricca documentazione conservata soprattutto presso l'Archivio di Stato di Milano, l'Autrice ricostruisce l'esercizio della pena di morte e del 'potere di grazia' nel Regno Lombardo-Veneto austriaco in un momento di transizione tra antico e nuovo regime, ossia nel periodo compreso tra il 1816 e il 1848. In particolare, l'indagine chiarisce in che modo e con quali frizioni la grazia si inseriva all'interno di una procedura penale di tipo inquisitorio e quali erano i suoi significati e i suoi scopi politici, giuridici e sociali.