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Tra le tante anime di Milano, che sin dall'epoca tardoantica ne hanno fatto una città a vocazione metropolitana, la proiezione verso l'esterno costituisce uno dei tratti più peculiari. È un'apertura che si accompagna alla capacità di recepire e integrare gli stimoli provenienti dalle molteplici culture che l'hanno attraversata e che l'attraversano; di assimilare lingue, progetti e stili, ponendoli a fulcro del processo di modernità. I testi raccolti nel volume propongono una ricognizione sulla storia della città e delle sue relazioni con le culture europee ed extraeuropee. Al tempo stesso, indagano come Milano, attraverso l'avvicendarsi nel tempo di relazioni e di viaggi, di storie e di autori, di esperienze sociali e di riscritture spaziali, sia divenuta ricettacolo di rappresentazioni, deposito di immagini dell'altro e sull'altro. Contro il luogo comune di città 'generica' e impersonale, il racconto di Milano si popola così di volti, di sguardi inusuali, di aneddoti e di particolari inediti, che narrano di un'occasione inaspettatamente ideale per l'esercizio dell'immaginario.