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Il volume si propone, attraverso l'esame della vita e delle opere di tre umanisti attivi in campi diversi (lo storico e letterato Jacopo di Poggio Bracciolini, il poeta e filologo Bartolomeo Fonzio, il teologo e agiografo Francesco da Castiglione), di indagare alcuni degli aspetti fondamentali della civiltà fiorentina del secondo Quattrocento: il rapporto fra politica e letteratura, o meglio il sagace impiego 'politico' della letteratura e della storiografia; la singolare capacità della poesia latina di farsi efficace espressione di spunti e motivi della più bruciante, quotidiana e concreta attualità (storico-politica, culturale, biografica); il confronto e la coesistenza di teologia e umanesimo, cristianesimo e lettere profane; l'articolato atteggiamento dei Medici e del Magnifico nei confronti degli uomini di lettere più legati ai settori politicamente e culturalmente cruciali della vita cittadina (gli ambienti oligarchici, quelli umanistico-accademici e quelli religiosi).