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"Mediante un linguaggio che si avvicina quasi ad un parlato sottotono, e con un apparato linguistico costituito da metafore e sinestesie ardite e penetranti, questa splendida raccolta poetica di Salvatore Capo si snoda contemplando lo sfacelo che il tempo opera sul mondo e sulle nostre vite e provando a reagirvi, per scoprire cosa c'è dietro la "porta di luce" verso la quale punta la prua della nostra esistenza. Il canto del poeta parte dall'orizzonte di una Bellezza interiore che il tempo e la storia non riescono a corrompere e a condizionare. E assomiglia pian piano a una lode semplice, quasi francescana, che dà valore e senso a ciò che gli vive intorno, e soprattutto a chi, e che scioglie, nell'amore, il rovello di tanto cercare." (Dalla prefazione di Biagio Accardo)