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"Questo lavoro non vuole rappresentare un elogio della morte, ma un inno alla vita. Lo dedico a tutti gli operatori sanitari che hanno sacrificato se stessi per contrastare il Coronavirus. Mi auguro che le letali conseguenze della recente pandemia siano capaci di suscitare nell'animo umano un rinnovato interesse per le meraviglie offerte dalla natura e una favorevole opportunità per interrogarsi sul destino ultimo della nostra esistenza."