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Gli asini. Rivista di educazione e intervento sociale (2018). Vol. 49: La rosa è senza perché

  • Editore: Edizioni dell'Asino
  • Isbn: 9788863572360
  • Categoria: Scienze sociali
  • Numero pagine: 100
  • Data di Uscita: 16/03/2018
12,00 €
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L'affermazione di copertina è di Angelus Silesius (al secolo Johannes Schleffer), poeta del Seicento tedesco, autore di splendidi "aforismi e ritornelli ingegnosi", mentre il numero è dedicato a due grandi teorici e pratici della disobbedienza civile, il Mohandas K. Gandhi, che fu ucciso 70 anni fa, e Martin Luther King, che fu ucciso 50 anni fa. Affrontiamo i disastri italiani partendo dal modo in cui i nostri pessimi governanti trattano il nostro Sud (Isaia Sales), dai morti in mare e da come le migrazioni sono cambiate e ci hanno cambiati (Alessandro Triulzi, Mimmo Perrotta), dall'ostinata lotta dei No Tav della Val di Susa (Enzo Ferrara), e dai modi ambigui in cui si celebra il giorno della memoria, tuttavia doveroso (Erminio Ferrari). Gianfranco Bettin festeggia insieme a noi i 70 anni di Luigi Manconi e la sua rigorosa storia di militanza. (A Manconi le nostre edizioni hanno dedicato una breve raccolta di scritti significativi e recenti). Aggirandoci sul pianeta, Marino Ruzzenenti ci aggiorna con competenza sui gravi temi dell'ecologia, su cui lo faremo spesso tornare; Ovgti Pinar ha intervistato per noi la scrittrice e attivista turca Asli Erdogan; Giuliano Battiston percorre gli ultimi sviluppi della situazione afgana; un nuovo collaboratore, Lucio Castracani, ci racconta il Canada, un paese di cui sappiamo, stupidamente, troppo poco. Nelle "Storie" del nostro tempo, Stefano Massini propone una piccola e preoccupata cronaca italiana e Giuseppe Orlandini un incontro brasiliano nel mondo delle favelas. Per "Educazione e intervento sociale" Maria Nadotti ragiona sulle ultime espressioni del femminismo Usa, Giovanni Zoppoli sulla povertà teorica e politica del nostro "sociale" (seguito a ruota da Goffredo Fofi). In "Poco di buono" ecco tre ottimi poeti veneti con le loro degnissime prove: Luciano Cecchinel, Francesco Giusti e Paolo Lanaro. Vengono poi le riflessioni di Nicola Villa sull'inchiesta di Stig Dagerman nella Germania del 1946, di Fofi sull'Enrico IV pirandelliano letto interpretato diretto da Carlo Cecchi, di Roberto Sacchettini sull'ultimo Teatro Sotterraneo, di Simone Caputo sulle idee di Simon Reynolds su una musica per i nostri tempi, di Paolo Mereghetti sull'ultimo e deprimente cinema hollywoodiano, di Sara Honegger su un classico della controcultura giovanile, Aden-Arabia di Paul Nizan riproposto dalle nostre edizioni asinine, di Nadia Terranova sul ritorno di un grande scrittore-disegnatore per l'infanzia, Maurice Sendak. Infine, la seconda e ultima parte dell'intervista data da Bruno Segre a l-uigi Monti sulla storia di Israele e della sua sinistra sinistra. I disegni che illustrano questo numero sono di un nostro vecchio compare nella storia delle riviste, l'argentino-milanese José Munoz.

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